Indice
Nel nostro lavoro quotidiano entrando in aziende di ogni tipo constatiamo la continua ed esasperata creazione di Virtual Machine anche solo per far eseguire semplici programmi dedicati ad una specifica attività.
Questo esubero di VM alla lunga appesantisce l’infrastruttura di virtualizzazione (sia essa HyperV, Vmware o Kvm, tanto per citare le più famose). Infatti una VM include l’astrazione hardware ed il sistema operativo in modo completo, quando invece in molti casi non sarebbe strettamente necessario avere tutto a disposizione.
Consapevoli di questa situazione e complice il fatto che le infrastrutture IT devono scalare e dimensionarsi in modo dinamico, senza dimenticare la necessità di avere sempre più servizi in cloud, gli IT Manager hanno iniziato a convergere verso il concetto di Container e di Kubernetes, uno tra gli orchestratori più famosi.
Dunque questa tecnologia ha iniziato a diffondersi in modo inesorabile.
Il container, elemento portante della infrastruttura Kubernetes rappresenta l’astrazione dell’applicativo fine a se stesso.
I container sono simili alle macchine virtuali, ma presentano un modello di isolamento più leggero, condividendo il sistema operativo (OS) tra le applicazioni. Pertanto sono considerati più leggeri.
Analogamente a una macchina virtuale, un container dispone di una segregazione di filesystem, CPU, memoria, PID e altro ancora.
Poiché disaccoppiati dall'infrastruttura sottostante, risultano portabili tra differenti cloud e diverse distribuzioni.
I container sono diventati popolari dal momento che offrono molteplici vantaggi, ad esempio:
I container sono un buon modo per distribuire ed eseguire le tue applicazioni. In un ambiente di produzione, è necessario gestire i container che eseguono le applicazioni e garantire che non si verifichino interruzioni dei servizi. Per esempio, se un container si interrompe, è necessario avviare un nuovo container. Non sarebbe più facile se questo comportamento fosse gestito direttamente da un sistema?
È proprio qui che Kubernetes viene in soccorso!
Ti fornisce un framework per far funzionare i sistemi distribuiti in modo resiliente.
Si occupa della scalabilità, del failover, della distribuzione delle tue applicazioni.
E per esempio può facilmente gestire i rilasci con modalità Canary deployment.
Inoltre Kubernetes offre anche:
Ci siamo sempre impegnati a rendere i sistemi IT semplici ed affidabili.
La nostra ambizione è poter offrire un sistema scalabile, flessibile, sicuro utilizzando quello che oggi è il massimo offerto dal mercato Open Source Professionale.
Ci siamo voluti specializzare nelle tecnologie che fanno uso della distribuzione del dato e che in forme più o meno elaborate lavorano in modo autonomo ed automatico per permetterci di erogare servizi in alta affidabilità e alta persistenza del dato (self healing).
Quindi oggi possiamo installare un sistema full-stack di gestione container partendo dallo storage CEPH, che ci dà accesso a block device, filesystem e storage S3, quindi Kubernetes per tutti i punti sopra elencati e l’erogazione di servizi Web style come Nextcloud di cui siamo partner ufficiali per l’Italia - https://nextcloud-italia.it/
Il nostro ambiente così istanziato permette di erogare il servizio Nextcloud in modalità altamente scalabile, clusterizzata e di facile manutenzione.
Tutti gli applicativi Web Style possono essere erogati con la medesima modalità dalla infrastruttura Kubernetes + Ceph.
Si parlerà ampiamente di questo ad Open Source Week 2021 - https://opensourceweek.it/
Per registrarsi all’evento è possibile cliccare qui: registrazione open source week.
Per consulenze, preventivi o dettagli contattateci qui: https://www.itservicenet.net/contattaci/
o scriveteci direttamente a m.marcato@itservicenet.net.
Ing. Alessandro Bolgia
Bibliografia:
https://kubernetes.io/it/docs/concepts/overview/what-is-kubernetes/