azienda distribuita

Oggi vi parlo di un modello di lavoro diverso, non so dire se sia nuovo, moderno oppure no.

Quello che so è che siamo alla ricerca di persone che la pensano come noi, quindi se al termine di queste righe vi ritroverete nelle parole che leggerete contattateci.

INDICE:

Introduzione

E così sono passati già 6 mesi,

da quando è arrivato il doppio venti ne sono successe di cose

alcune belle alcune meno, ma di quest’ultime se n’è parlato anche troppo, quindi oggi vi racconterò di come

la nostra azienda distribuita ha compiuto un anno.

Eh sì, la nostra amata filosofia di lavoro l’abbiamo già svezzata, ancora molti ci guardano con tanto di occhi quando ne parliamo, pochi osano chiedere di cosa si tratti e i più la ignorano.

C’è anche qualcuno che ci prende in giro, non riuscendo a concepire come sia possibile che talvolta ci prendiamo del tempo per noi in giorni feriali.

Tre nuove collaborazioni

Ma è anche grazie ad essa se quest’anno abbiamo stretto 3 collaborazioni importanti.

- Con Nextcloud, di cui siamo partner ufficiali per l’Italia

- Con Nethesis, grazie alla quale abbiamo arricchito la nostra offerta tecnologica

- E con RIOS, la rete italiana open source per eccellenza

Anche la nostra associazione è cresciuta, Enterprise OSS in tempo covid19 ha raccolto nuove imprese sotto la sua ala e di mese in mese si sono susseguiti webinar informativi sui più svariati temi.

È grazie alla nostra azienda distribuita se riusciamo a viaggiare per formarci dai migliori e lavorare nativamente in modo smart.

Ed è grazie a questo modello di business aperto che diamo e riceviamo lavoro dai partners di volta in volta, offrendo maggiori garanzie ai clienti e ritagliando per noi più tempo per fare ciò che ci rende più completi.

Tra queste attività ci sono gli incontri, le cene e perché no, i team building, magari in compagnia di qualche cabinato, chi è degli anni 70 o 80 apprezzerà.

Chi siamo e come facciamo

Grazie a questo modello possiamo annoverare tra le nostre fila avvocati, fisici, diversi ingegneri, programmatori, coach, comunicatori e tecnici.

Ma se ti sei già bevuto/a queste 300 parole forse ti chiederai cosa concretamente significhi “Azienda distribuita”.

L’origine di questa definizione si perde nelle nebbie di in un giorno d’inverno di qualche anno fa.

Si discuteva delle opportunità offerte da nuove tecnologie come la blockchain e di nuove esigenze come quelle della protezione dell’identità e dei dati personali.

Quella fu la scintilla dalla quale estrapolammo il concetto di distribuzione dell’informazione e provammo a immaginarlo applicato al metodo di lavoro.

Dai vantaggi del dato distribuito su più macchine -> ai vantaggi dell’ azienda distribuita su più professionisti

È così che temerariamente abbiamo iniziato a proporre ad alcuni colleghi di lavorare insieme a noi, cambiando prospettiva.

Un nuovo modello di lavoro

Il modello non è quello del

 

Quello che abbiamo pensato noi è di distribuire davvero il lavoro in base alle competenze di ciascuno, in modo che diversi professionisti, dotati di diverse abilità, potessero, seppure appartenenti ad aziende diverse, offrire a clienti comuni il massimo in termini di affidabilità e conoscenza.

Questo comporta anche il non essere legati ad una sede fisica unica e la possibilità di lavorare in mobilità, da remoto, in videoconferenza.

Non ci sono stipendi o spese fisse. Non ci sono capi reparto o responsabili d’ufficio.

Sapevamo che l’informatica offriva già da tempo gli strumenti più adatti a sviluppare un modus operandi di questo genere, ma sapevamo anche che i preconcetti dei vari professionisti erano il vero ostacolo da aggirare.

Non è facile fidarsi di un collega che entri in casa di un nostro cliente, non è facile affidarsi alle sue conoscenze

 

Non è facile dettare i tempi di lavoro in un “non ufficio”: il luogo di lavoro fisico viene meno e con esso l’abitudine, il ritmo giornaliero.

Non è facile gestire un’azienda così, è vero.

Ma per osare fino a questo punto è sufficiente aver riflettuto su un concetto molto semplice.

Non ho tempo quindi sono dei vostri

La risorsa più importante che tutti noi abbiamo è il tempo e nessuno dovrebbe permettersi di sprecarlo. Soprattutto non per soldi.

Avete mai fatto caso alle domande dei vostri colleghi?

 

L’indicatore di “anno andato bene” è quasi sempre “il fatturato”, è così perché parlare di guadagno è molto più spinoso di solito; ma quando vi è capitato di rispondere a domande in cui l’indicatore di positività fosse un altro:

 

Dunque l’idea è quella di moltiplicare il tempo a disposizione, prendendo in affitto quello di altri professionisti e questo porta a lungo andare ad una soddisfazione economica superiore.

Guadagnare meno e delegare di più oggi, per avere più opportunità di lavoro domani grazie a coloro a cui ho affidato parte del mio lavoro. E nel frattempo ottenere più tempo di qualità per noi.

Per risolvere l’equazione metaforica che al mondo è stata impostata peggio di qualunque altra, serve cambiare l’operazione tra i due fattori.

Il mantra “il tempo è denaro” si traduce di solito in questa equazione:

“Ore di lavoro” x “Costo orario” = Stipendio = Felicità

Ma in realtà l’equazione corretta è

Tempo + Denaro = Felicità

e chi vuole avere [tempo + denaro] deve necessariamente fare qualcosa di diverso da quello che ha sempre fatto.

Tra le soluzioni certamente possibili noi abbiamo scelto l’azienda distribuita.

Se ti interessa saperne di più: iscriviti alla nostra newsletter o scrivici qui info@enterpriseoss.com,

un’altra arma segreta di chi come noi abbraccia questa filosofia è la grande apertura alle nuove idee e a nuovi potenziali collaboratori.

Matteo Marcato - CDS 

Riservatezza dei dati aziendali

Al tempo di covid19 molte sono le persone che nel pieno rispetto delle regole stanno lavorando per preparare un futuro migliore.

Ci sono coloro che hanno trasformato stanze di casa in uffici perfettamente funzionali, a patto di assoldare le "forze dell’ordine" (moglie o marito a seconda dei casi), per fare la guardia contro le incursioni di piccoli teppisti, incuranti delle faccende lavorative quotidiane dei loro genitori.

Viste le webcall che si susseguono a flusso continuo giorno dopo giorno, qualcuno ha dovuto anche improvvisarsi sceneggiatore, posizionando camere e microfoni in modo da far sparire stendibiancheria, ceste piene di giocattoli e attutire rumori di ogni genere che provengono da diversi angoli della casa.

Ma ci sono anche coloro che armati di autocertificazioni sempre più dettagliate vanno su e giù per le provincie d’Italia, qualcuno osa addirittura sconfinare in un’altra regione, e questo è il caso dei nostri due Ale.

Lavori in corso

La scorsa settimana infatti noi di Enterprise OSS ci siamo recati in datacenter presso Irideos a Verona per preparare delle nuove macchine.

L’obiettivo è quello di offrire a tutti i nostri clienti e a chi ne avrà bisogno una piattaforma per lo smart working completa, capiente e in linea con la riservatezza dei dati aziendali.

Al nostro cluster è infatti stato aggiunto un nuovo nodo, al fine di potenziarne considerevolmente le capacità di calcolo e lo storage.

A proposito di quest’ultimo sono stati aggiunti 8 nodi ARM che erogano storage di tipo S3 su filesystem gestito da Ceph.

Questo lavoro ha generato un più 30 TB di spazio storage utile.

enterpriseoss in tempi covid19

In un prossimo futuro

Un numero sempre maggiore di aziende si rivolgerà ai professionisti del mondo ICT per trovare la migliore soluzione che permetta loro di lavorare da remoto, ma emergeranno sicuramente delle esigenze nuove che possiamo identificare in:

In particolar modo l’ultimo punto è spesso trascurato dai più, che si rivolgono ai colossi della Silicon Valley alla ricerca di un pacchetto all in one che non esiste in realtà e dunque sono costretti ad accontentarsi o a sacrificare qualcosa per poter lavorare.

E questo qualcosa è molto spesso proprio la privacy: dati, metadati, informazioni strategiche vengono messe in rete, incuranti del fatto che quando accettiamo le condizioni per utilizzare qualunque software solitamente diamo in cambio il permesso a visualizzare i nostri dati.

Non tutti hanno segreti industriali da tenere sotto chiave, ma crediamo che chiunque preferisca tenersi in casa il frutto dei propri sforzi, per non dare vantaggi competitivi alla concorrenza, ma anche per non permettere di tracciare tutte le proprie abitudini.

Cosa che accade regolarmente con app, motori di ricerca e social media, i quali per essere usati gratuitamente chiedono questo “pizzo”.

Servizi erogati a prescindere dal dono di preziosi dati

Ma mentre l’utente privato può (forse) accettare di perdere un po’ di riservatezza in cambio di servizi, per le aziende la questione è completamente diversa, anche perché non si parla di servizi gratuiti, anzi.

Per questo noi ci siamo fatti un nostro cloud privato, un vero e proprio spazio alla Amazon, e lo offriamo a chi desidera puntare su tutto quello che questo colosso offre, ma mantenendo come pilastro fondamentale la sicurezza del dato, non solo in termini di ridondanza e protezione dello stesso, ma proprio in termini di riservatezza dei dati aziendali.

storage s3 basato su arm e ceph

Utilizziamo per lo più software open source in una combo vincente che parte dall’infrastruttura e arriva fino alle applicazioni di tutti i giorni:

Insomma crearsi un oggetto del genere in datacenter o addirittura on premise all’occorrenza non è più una chimera, noi di Enterprise OSS lo abbiamo già fatto e lo faremo sempre di più, con un occhio di riguardo alla riservatezza del dati aziendali, argomento troppo importante per essere trascurato in tempi come i nostri.

Enterprise Oss Staff

smart working

Questa settimana prendiamo spunto da alcuni articoli, uno preso dal sito Ansa.it

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/02/24/coronavirus_c624c27e-1e0f-4367-8c09-e66861142ff7.html

E l'altro scritto da uno dei nostri associati: la Nexsys di Francesco Pandiscia e rilanciamo il tema dello smart working

https://www.nexsys.it/blog/il-presente-e-smart-il-futuro-e-seaside/

L’attualità, che ci impone restrizioni e le misure prese per limitare la diffusione del virus covid-19 più noto come coronavirus, hanno portato alla ribalta un tema a noi molto caro.

In Enterprise OSS abbiamo adottato da tempo la logica di azienda distribuita, aggettivo mutuato dal mondo dei database, degli storage o anche delle moderne tecnologie blockchain.

Nel nostro caso si tratta dell’estensione del concetto di lavoro da casa o telelavoro o appunto smart working.

Questo ci permette di lavorare in luoghi remoti dando assistenza professionale a chi la richiede, ma lo facciamo anche confrontandoci in videoconferenza e cooperando in modo concorrente su file e dati comuni in tempo reale.

Strumenti:

Uno degli strumenti che ci aiuta a svolgere queste attività è sicuramente Nextcloud del quale ITServicenet, tra le aziende fondatrici di Enterprise OSS, è divenuta nel 2020 partner italiano ufficiale.

Azienda distribuita significa anche più sedi fisiche in cui incontrarsi nel caso in cui la virtualità non sia sufficiente.

È così che possiamo incontrare al nostro laboratorio in Lombardia dei nuovi associati o partecipare ad un evento fisico in una sala conferenze del Veneto, il tutto grazie alla rete che abbiamo creato che ci permette di lavorare in diversi luoghi contemporaneamente.

Naturalmente gli strumenti che usiamo ci permettono di mantenere il nostro lavoro al sicuro.

Nextcloud infatti è ospitato sul servers proprietari e in datacenter europei, dunque gdpr compliant.

Gli associati dunque godono dei vantaggi derivanti dalle conoscenze condivise e del networking che l’associazione stessa favorisce con gli altri componenti.

Ma offre anche assistenza su strumenti digitali come quello sopracitato e luoghi fisici delocalizzati ben più comodi di una sede legale unica.

Un esempio:

Di seguito mostriamo un semplice esempio di lavoro in mobilità svolto esclusivamente con un smartphone sul quale è installata la versione mobile di Nextcloud, sincronizzata con il nostro server centrale.

https://youtu.be/gtbgagy-QoY

Noterete come i dati raccolti tramite scansione vengano poi messi a disposizione di tutti tramite il cloud senza lasciare traccia sullo strumento, questo mette in luce due vantaggi importanti:

1. Lo spazio sul dispositivo mobile rimane libero. 

2. Le informazioni vengono messe al sicuro e sono sempre accessibili, previa conoscenza degli accessi alle cartelle condivise del drive.

Gli eventi infausti che in questo periodo storico stanno ostacolando le attività del quotidiano e in generale spaventando molte persone, possono essere annullati, almeno dal punto di vista della produttività.

È sufficiente adottare la filosofia dello smart working e avvalersi di strumenti intelligenti che ci permettano di continuare a lavorare al sicuro da virus informatici, come si è soliti pensare, ma anche da quelli biologici.

Alla prossima settimana.

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